GRAZIANO SCARABICCHI_altroversoBiografia: Graziano Scarabicchi nasce a Citta di Castello, classe 1985. Un ragazzo solare e determinato. Appena finite le superiori si trasferisce a Milano e si diploma all’accademia triennale Music Art e Show (dove studia recitazione canto e ballo) per poi proseguire un masterclass al Piccolo teatro Strehler. Presta il volto per molti importanti brand pubblicitari come Moment, Vodafone, Toyota, Dove, Samsung e Longiness con Kate Winslet che fa il giro del mondo. Si trasferisce a Roma e approda in una serie tv vita da vigile di 26 puntate come protagonista. Continua a studiare con vari maestri tra cui Francesca de Sapio al centro Duse. Lo vediamo protagonista di un videoclip per il gruppo Confield, a teatro nelle vesti dell’uomo di paglia nel Mago di Oz con la compagnia Mimma Testa e ultimamente in un film in uscita negli USA dal titolo Beyond love. Ama tutto ciò che è nuovo e stimolante. Curioso e sincero. Suona il sax e i suoi sport preferiti sono il nuoto e l’equitazione. Nel 2002 prende parte alle gare nazionali di atletica leggera nella specialità di salto in alto portando a casa la medaglia di bronzo.

Intervista a Graziano Scarabicchi.

D. Quando hai scoperto e deciso di voler fare l’attore? Come hai mosso i primi passi della tua carriera?
R. Da bambino trascorrevo molto tempo con il mio bisnonno Amedeo che mi raccontava spesso della guerra avendola vissuta in prima persona. Mi raccontò di essere stato arrestato per aver fumato una sigaretta in servizio e di aver passato una notte in cella. Io gli promisi che un giorno, da grande, avrei raccontato in un film tutte le sue storie, all’epoca avevo all’incirca sei anni. A 16 anni mi iscrissi ad una scuola di recitazione per due anni, poi terminate le scuole superiori mi trasferii a Milano iniziando a lavorare come modello, ma dopo due lavori mi resi conto che per me la parola era più forte ed importante della fisicità e feci un provino per un accademia di recitazione… la frequentai per tre anni e poi mi diplomai.

D. Il tuo modo di concepire la recitazione presuppone un “attore cosciente di quello che sta facendo”, ci descrivi come interpreti il tuo mestiere e il tuo rapporto con il tuo lavoro?
R. Sul lavoro sono uno stakanovista, preciso e puntuale; quando studio per me non esiste nulla, mi chiudo nella stanza e non sento né fame, né sete… fino a quando non ho raggiunto il livello di preparazione che mi sono prefissato posso stare sul pezzo ore, giorni, senza mai staccare. Credo che l’attore debba essere un grande osservatore e che debba riportare e raccontare la più vicina verità della realtà.

D. Qual è l’ esperienza professionale che ti ha dato finora maggiori soddisfazioni?
R. Fortunatamente sono state tante le soddisfazioni, come ad esempio lavorare al fianco di Kate Winslet nello spot Longiness che ha fatto il giro del mondo, oppure prestare il volto a brand importanti come Moment, Vodafone, Samsung, Toyota, Dove, ecc, ma quello che mi gratifica maggiormente sono i lavori a lungo termine come ad esempio può essere una fiction o un film perché c’è la possibilità di lavorare sul personaggio più tempo, c’è un’evoluzione, uno studio più profondo ed accurato e anche a livello di crescita professionale quello che vivi, senti e che impari sul set per tutta la durata della serie è più duraturo e viscerale di quello che puoi assaporare nel lavoro di uno spot, visto che viene girato in un giorno massimo due.

D. Tra i personaggi che hai interpretato qual è quello al quale sei più legato?
R. Con ognuno dei personaggi che ho interpretato ho un legame forte che inevitabilmente resta impresso nei ricordi e che va ad arricchire il mio bagaglio attoriale, ma il primissimo ruolo è stato quello di un vigile neo assunto un po’ imbranato, che per fare bella figura con il suo superiore, donna decisa e fascinosa, si va a mettere sempre in delle situazioni ridicole e disparate. C’è il personaggio di Tony un giovane ragazzo gay che lascia tutto per inseguire l’amore. Questo ragazzo è dolce, premuroso, ingenuo e follemente innamorato, si troverà a vivere ed accettare situazioni al limite della realtà. Poi c’è il personaggio di Joe, determinato, forte, sognatore che per amore rapisce una ragazza.

D. Che tipo di personaggio e che tipo di spettacolo ti piacerebbe interpretare?
R. Mi piacerebbe interpretare ruoli da cattivo, sono i più divertenti, e spettacoli su tematiche attuali per stimolare il pubblico a riflettere.

D. Un attore, un’attrice e un regista con cui ti piacerebbe lavorare quest’anno?
R. Mi piacerebbe realizzare e poter lavorare su un set tutto umbro, con attori umbri, regista umbro (Paolo Genovese) e logicamente in Umbria.

D. Da quali attori stranieri trai ispirazione e insegnamento?
R. Il mio attore preferito è Jonathan Rhys Meyer nel film Shelter (identità paranormali) ha dimostrato una bravura assoluta.

D. Nella carriera di ogni artista è fondamentale essere critici, persino con se stessi. Un attore, per quanto possa negare, ha sempre dei ruoli che predilige. Tu cosa pensi della recitazione? Qual ‘è il ruolo che preferisci interpretare?
R. Penso che la recitazione sia terapeutica e che tutti dovrebbero provare; i ruoli che prediligo sono quelli un po’ più estremi, quelli bipolari e psicotici.

D. Quali qualità deve avere un attore per emergere in questo periodo?
R. Sicuramente tenacia, positività e tanta voglia di fare per non arrendersi.

D. Nel corso della tua carriera hai mai dovuto scendere a compromessi?
R. Fino ad ora giuro su Dio no! Dopo tutta la fatica che ho dovuto fare per pagarmi scuola, affitto facendo anche tre lavori alla settimana passando da centralinista di call center al cameriere il fine settimana ci mancava pure questa.

D. Spesso si sente dire che la maggior parte della gente non apprezza il teatro impegnato. Secondo te è vero?
R. No non lo credo, penso che la gente abbia voglia e fame di cose impegnate e che sia stufa di vedere le cose fatte a caso tanto per fare… un bel film, un bello spettacolo teatrale, una bella mostra fotografica o di pittura se è bella e fatta bene inevitabilmente sarà giudicata positiva; se una cosa è fatta male il pubblico si lamenterà perché lo spettatore a mio avviso non è stupido.

D. La tua carriera è in ascesa: aspiri ad esperienze internazionali?
R. Per il momento mi sto concentrando sul mio paese. Sono italiano e voglio lavorare in Italia perché il cinema italiano è il più bello al mondo; poi che dirti… se mi si dovesse presentare l’occasione di certo non direi di no perché amo viaggiare e provarmi in cose sempre nuove . Sinceramente ogni volta che ci sono produzioni straniere con registi stranieri riesco a prendere il ruolo anche agevolato dal mio volto non troppo italiano.

D. C’è un sogno professionale che non hai ancora realizzato ?
R. Ce ne sono tantissimi, uno di questi è vincere l’Oscar.

D. A cosa ti dedichi nel tuo tempo libero?
R. Mi dedico alla famiglia, allo sport, ai miei cani e… amo viaggiare.

D. Un tuo sogno nel cassetto è… ?
R. Essere felice per tutta la vita e poter aiutare le persone che sono meno fortunate.

D. Progetti futuri?
R. Non posso svelarvi nulla. Sono un po’ scaramantico, ma continuate a seguirmi e lo scoprirete.

D. Dai un consiglio ai giovani che vogliono intraprendere la tua stessa carriera.
R. Vorrei dire che non è un passatempo o un capriccio, questo lavoro è un mestiere: richiede tanta preparazione, studio, costanza e determinazione. E’ dura ragazzi, ma se ci credete potete realizzare tutto ciò che vorrete! Siate onesti e veri sempre e comunque… questo a lungo andare pagherà.

A Graziano Scarabicchi un grosso in bocca al lupo per la sua carriera artistica da parte di tutta la redazione.

Crepi il lupo e un abbraccio a tutti voi lettori e grazie a te Ilaria Sollazzo per la tua precisione ed accuratezza.

Intervista realizzata da Ilaria Solazzo.

“Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata. Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…”

Materiale fornito a titolo completamente gratuito da Ilaria Solazzo e Graziano Scarabicchi per “Altroverso Magazine” ed “Altroverso Radio”.

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