walter cordopatri altroversoBiografia: Walter Cordopatri nasce a Gioia Tauro il 24 Settembre 1987 da padre commerciante e madre casalinga. Secondo di tre figli, sin da bambino manifesta una predilezione per le attività ludico-motorie riuscendo ad esprimersi al meglio nello sport e nelle discipline artistiche. Coltiva con molta passione il gioco del calcio, per il quale si trasferì in Friuli Venezia Giulia all’età di 17 anni. Nel 2006 conseguirà il Diploma di Perito Capotecnico Informatico all’ ITIS di Oppido Mamertina decidendo di interrompere l’attività calcistica per assecondare la passione per l’interpretazione e per il Cinema. Così si presenta ai provini ufficiali della scuola più prestigiosa d’Italia,ovvero il Centro Sperimentale di Cinematografia. Dopo un’ardua selezione, Walter risulterà fra gli otto fortunati intraprendendo inaspettatamente tre anni di duro lavoro con maestri del calibro di Giancarlo Giannini, Mirella Bordoni, Giovanni Veronesi, Vito Mancusi, Mario Maldesi, Furio Andreotti, Alessio Di Clemente, Eljana Popova, Daniele Luchetti e assicurandosi, nel 2012 il Diploma di attore professionista nella Scuola Nazionale di Cinema. Il suo primo lavoro nel 2009 è stato il video musicale di Elisa Toffoli “Broken”. Nel 2011 è stato anche il protagonista de “Il Caffè” di Paco Treglia, un cortometraggio che affronta le difficoltà relazionali di coppia; grazie al quale vincerà il premio di Miglior Attore al Festival di Ferrara. Nello stesso anno interpreterà in diretta nazionale su Rai Radio 3 , “Radio Drammi”, una serie di letture di testi riguardanti i 150 anni dell’Unità d’Italia, diretti da Sergio Pierattini. Nel 2012 è stato inoltre il co-protagonista di “Melina, con rabbia e con sapere” di Demetrio Casile, un lungometraggio che tratta le vicende di tre giovani studenti calabresi alle prese con la realizzazione dei propri sogni nel cassetto. Qui interpreta Luigi, un curioso cameriere che cercherà in tutti i modi di conquistare Melina, la protagonista. Nello stesso anno scrive ed interpreta “ 30 e Lode” diretto da Salvatore Romano, un cortometraggio girato nel Comune di Rizziconi che affronta la tematica della meritocrazia all’interno dell’ambiente universitario; grazie al quale vincerà il premio di Miglior Attore al “Mendicino –Corti”, e “Azzurra Film Festival”. Sempre nel 2012 gira “Undici”, un video musicale, diretto da Marco Risi in omaggio ai principi fondamentali della costituzione. Nel 2013 è a teatro con “ Canale Mussolini” diretto da Clemente Pernarella, tratto dal Premio Strega Antonio Pennacchi, in cui interpreta il protagonista del romanzo, Pericle Peruzzi. Una storia che narra le vicende di una famiglia veneta nel periodo delle bonifiche degli anni 30, costretta ad emigrare nell’Agro Pontino ed iniziare una nuova vita abbandonando la propria terra e le proprie tradizioni. Nel 2014 è il protagonista di “ Blush”, un cortometraggio sul pregiudizio . Walter Cordopatri fa parte della Nazionale Italiana Attori, con la quale disputa frequentemente partite di calcio a scopo benefico.

Intervista a Walter Cordopatri

D. Quando hai scoperto il teatro e deciso di voler fare l’attore? Come hai mosso i primi passi della tua carriera?
R. Il teatro l’ho scoperto tardi. Attraverso la mia scuola, il Centro Sperimentale di Cinematografia… ho avuto modo di sperimentare tutti i vari aspetti, dalle sfumature elle energie. Di conseguenza me ne sono innamorato, perché il teatro ti permette nella maniera più totale, di essere libero e manifestare il tuo “essere”. La decisione di voler fare l’attore è arrivata anch’essa solo pochi anni fa, poiché prima di iniziare gli studi di recitazione, non avevo minimamente pensato a voler diventare un attore nella mia vita. E’ nato tutto per caso, da un consiglio del mio prof di Lettere, il quale mi disse: “Tu secondo me dovresti fare l’attore”… e così, quel pomeriggio, mi documentai in merito, abbandonai il calcio, e fino ad ora, come potrai notare ho sempre seguito quel consiglio. Il mio primissimo lavoro è stato un video musicale, “Broken” di Elisa Toffoli. In seguito ho preso parte a diversi cortometraggi che hanno conseguito un ottimo successo, come “Il Caffè”, “30 e Lode”, e il mio primo lungometraggio per il cinema, “Melina con Rabbia e con Sapere” di Demetrio Casale… una bellissima esperienza che mi ha fatto assaporare il grande schermo.

D. Il tuo modo di concepire il teatro presuppone un “attore cosciente di quello che sta facendo”, ci descrivi come interpreti il tuo mestiere e il tuo rapporto con il Teatro?
R. Ottima frase questa. Infatti, dovrebbe essere sempre così. Ogni attore deve essere cosciente di interpretare una situazione che in quel momento non esiste nella realtà, dunque la sua forza e la sua presa di coscienza stanno proprio nel riuscire a regalare energia, ossigeno in quell’attimo, in quella scena, in quel dialogo. Questo è il mestiere più bello del mondo a mio avviso, ma proprio per questo tantissimi vorrebbero intraprenderlo. E fin qui va anche bene. L’unica cosa che non condivido però è che ormai non è più visto come un “mestiere”, almeno nel nostro Paese. Basti pensare che gli attori diplomati nelle migliori scuole, dichiarati professionisti, siano scavalcati nei casting, da ragazzi fuoriusciti da reality-show, trasmissioni televisive o concorsi di bellezza. Credo che per diventare professionisti di un mestiere occorra studiare molto, superare e abbattere i propri limiti e naturalmente avere l’opportunità di mettere in pratica tutto attraverso il lavoro. Non si finisce mai d’imparare. Credo fortemente che essere un attore voglia dire riuscire a capire, comprendere le difficoltà, i piaceri, le insicurezze, debolezze di ognuno, studiarle alla perfezione e riportarle attraverso il tuo corpo in vita, in scena, oppure in un primo piano. Per fare tutto ciò e nella maniera più credibile, più vera, autentica, naturale possibile, occorre per forza studiare… altrimenti la gente continuerà a cambiare spesso canale, non accendere la televisione o ancora peggio non andrà al cinema.

D. Qual è l’esperienza professionale che ti ha dato finora maggiori soddisfazioni?
R. Fino ad ora ho avuto sempre grandi soddisfazioni in tutto ciò che ho fatto. Dagli spettacoli al Centro Sperimentale, ai primi corti, e via di seguito. Ogni lavoro è unico e ricco di curiosità che vale la pena vivere e provare. Una delle grandi soddisfazioni è stata preparare uno spettacolo in piena estate e vedere arrivare 2000 persone, com’è successo con “Canale Mussolini” di Clemente Pernarella, tratto dal romanzo premio Strega di Antonio Pennacchi. Anche “30 e Lode”, un corto che ho scritto e interpretato nel mio paese prodotto dai cittadini stessi, è stato motivo di grande orgoglio. Le soddisfazioni arrivano sempre quando un progetto è costruttivo. La tenacia è utile a dare colore e soddisfazione a ogni esperienza.

D. Tra i personaggi che hai interpretato qual è quello al quale sei più legato? E quello che più rispecchia la tua vera personalità?
R. Quello più vicino a me come temperamento, energia, carattere e personalità è stato il personaggio di Pericle Peruzzi in “ Canale Mussolini” di Clemente Pernarella, tratto dal romanzo storico, Premio Strega 2010 di Antonio Pennacchi. Un contadino veneto costretto ad abbandonare la propria terra per emigrare nell’Agro Pontino da bonificare negli anni 30. Mi ha colpito profondamente perché era ricco di sfumature e motivazioni. Una persona vera, istintiva che si faceva odiare o amare per quello che era veramente in ogni luogo e situazione. Non importa chi hai davanti o dove sei, a mio avviso, è la coerenza che deve trasparire. Se sei coerente, tutto è concesso.

D. Che tipo di personaggio e che tipo di spettacolo ti piacerebbe interpretare?
R. Io amo questo mestiere e non saprei rispondere a questa domanda. Posso solo dire che sono al servizio della recitazione. Attraverso essa vuole mettermi in gioco in tutto e per tutto, attraverso lo studio e la coerenza artistica. Questa società ha bisogno di arte, di aprire la mente… di consapevolezza.

D. Un attore, un’attrice e un regista con cui ti piacerebbe lavorare quest’anno?
R. Rispondo con un sogno dai… spazio alla fantasia. Mi piacerebbe lavorare a un film di Paolo Sorrentino dal titolo: “DREAM” con Walter Cordopatri, Meryl Streep, e…..Al Pacino non sarebbe per niente male, secondo me. Pretendo un po’ troppo? Ma credo di aver risposto alla domanda… tutto sommato.

D. Da quali attori stranieri trai ispirazione e insegnamento?
R. Osservo molto bene il lavoro degli attori stranieri in giro per il mondo, e devo ammettere che il livello è pazzesco ormai, ovunque. Ma alla tua domanda devo rispondere con molta schiettezza e coerenza. Diciamo che non mi piace ispirarmi a qualcuno, perché penso che ognuno di noi in questo mestiere, come anche nella vita, sia unico e originale. Io sono solo io, non esiste nessuno uguale a me. Tutti lo siamo. Sono convinto che nel mio mestiere appena un attore si presta a recitare seguendo un’icona, o lo stile di un altro artista perde la sua originalità e troncherebbe anche la sua unicità. Detto questo però, se proprio devo citare un modello per eccellenza, non posso fare altro che ricordare Gian Maria Volonté, secondo il mio punto di vista il più grande attore italiano in assoluto. Rivedendo i suoi film mi sono convinto di questo. Un artista meraviglioso, completo, che dava vita, respiro a ogni personaggio attraverso uno studio maniacale e una ricerca dettagliata di qualsiasi sfumatura e caratteristica. Torniamo sempre lì. Lo studio.

D. Quali qualità deve avere un attore per emergere in questo periodo?
R. Un’ottima fotogenia, un’ottima formazione, un’ottima dizione, molta umiltà, caparbietà, pazienza…e molta, molta fortuna.

D. Nel corso della tua carriera sei mai dovuto scendere a compromessi?
R. No, assolutamente, e non lo farò mai. Ogni uomo ha una sua dignità. Ed io se diventerò un attore professionista, e affermato in tutto il mondo, lo dovrò solo a me stesso e alla mia famiglia.

D. Spesso si sente dire che la maggior parte della gente non apprezza il teatro impegnato. Secondo te è vero?
R. Purtroppo sì, ormai si va avanti a cine panettoni, commediette, ecc. E’ vero di sicuro che questa società spinge il pubblico a richiedere il genere brillante, comico. La gente ha bisogno di andare a teatro e come dire, staccare dalla routine giornaliera, fatta di tragedie, omicidi, suicidi e rapine. Di conseguenza tende a rifiutare un Cechov, un Pirandello e via dicendo, approvando invece un atto unico o al massimo due, leggero e fresco, non accorgendosi però che dietro il “Teatro Impegnato” c’è un insegnamento di vita totale, quindi il mio consiglio è seguire tutto il teatro, di ogni genere capace di regalarti una risata o un pianto gratuito.

D. La tua carriera è in ascesa: aspiri ad esperienze internazionali?
R. Assolutamente sì. In questo periodo sto migliorando il mio inglese cercando di allargare gli orizzonti. Non mi accontento mai. Cercherò inoltre di perfezionarmi facendo un’esperienza all’estero. Siamo vivi, quindi penso e credo che bisogni pretendere il massimo da noi stessi.

D. C’è un sogno professionale che non hai ancora realizzato?
R. La risposta è sì. Volevo fare il calciatore. Da sempre. E pensandoci bene sogno anche l’Africa. Ancora.

D. A cosa ti dedichi nel tuo tempo libero?
R. Appunto al calcio. Gioco nella Nazionale di Calcio Attori, con la quale disputiamo molte partite a scopo benefico. Amo leggere, in base al periodo della mia vita libri di ogni genere. E poi essendo iperattivo sono sempre in movimento, tra corsa, scrivere, camminare. E ascoltare Freddie Mercury.

D. Un tuo sogno nel cassetto è… ?
R. Il primo sogno l’ho dovuto accantonare. Il secondo l’ho scoperto alcuni anni fa e lo sto ancora vivendo, giorno dopo giorno. Nei miei pensieri oggi vorrei con tutto il mio cuore regalare più emozioni possibili, trasmettere più coerenza possibile, speranza, meritocrazia, fede, e voglia di vivere attraverso il mio mestiere. Così da poterlo raccontare un giorno ai miei nipotini nel salotto di casa dei miei figli.

D. Progetti futuri?
R. Adesso ho vari progetti in cantiere. Vorrei continuare a portare in scena il mio monologo “IO, SAN FRANCESCO DI PAOLA”, che svela la vita, le opere e le curiosità del Santo rivoluzionario, interpretate in prima persona. Il mio sogno è portarlo in scena questa estate sulla spiaggia calabrese, ai piedi del mare, e sotto gli occhi della luna. Ci sto lavorando e spero di realizzare questo evento originale e di grande impatto. Inoltre, stiamo aspettando i finanziamenti finali dall’Emilia Romagna, per un progetto cinematografico sulle vittime nel lavoro durante il terremoto. Un progetto che ho anche scritto insieme ad altri due miei colleghi, a cui tengo molto, in quanto ci permette di affrontare questa tematica così delicata, che cercherà di ricordare quegli uomini che NON dovevano perdere la vita sotto le macerie di un edificio che NON doveva crollare.

D. Dai un consiglio ai giovani che vogliono intraprendere la tua stessa carriera…
R. Ragazzi, se avete realmente deciso di intraprendere questo percorso allora vi dico con tutto me stesso e non mi stancherò mai di dirlo: STUDIATE, STUDIATE E STUDIATE. Non smettete mai di farlo. E’ l unico modo, l’unica certezza che conosco per poter affrontare questo meraviglioso, ma allo stesso tempo arduo mestiere. Non scendete mai a compromessi, il vostro corpo, la vostra persona valgono molto più di una posa al cinema o di una battuta nel migliore teatro. Piano piano, con pazienza ognuno avrà quello che merita, e se purtroppo questo non dovesse accadere, guardatevi intorno e provate nuove esperienze fuori dall’Italia. Il mondo è vasto e non aspetta altro che noi. In conclusione colgo l’occasione di ringraziare tutta la vostra redazione per lo spazio riservato e un caro saluto a tutti i lettori.

A Walter Cordopatri un grosso in bocca al lupo per la sua carriera artistica da parte di tutta la redazione.

Intervista realizzata da Ilaria Solazzo.

“Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata. Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…”

Materiale fornito a titolo completamente gratuito da Ilaria Solazzo e Walter Cordopatri per “Altroverso Magazine” ed “Altroverso Radio”.

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