Sabrina Paravicini_altroversoBiografia: Sabrina Paravicini è attrice, regista e scrittrice. Ha lavorato con Mario Monicelli, Maurizio Nichetti, Carlo Lizzani, Carlo ed Enrico Vanzina, ha pubblicato romanzi con Zelig Baldini &Castoldi, Feltrinelli e Rizzoli. Dopo numerosi anni nei panni di Jessica nella popolare fiction “Un medico in famiglia”, nel 2004 ha deciso di esordire alla regia con un lungometraggio distribuito dalla major americana Sony-Columbia Tristar e premiato da Ettore Scola al “Magna Grecia Film Festival”. Dal 2011 è direttore artistico di “Under30”, un premio letterario dedicato ai giovani autori.

La letteratura agisce in un campo misterioso e simbolico, lavora sull’inconscio, può sciogliere nodi sommersi, può essere davvero terapeutica, scatena fantasmi e fantasia. Dopo questo libro mi hanno scritto in molti, gente della ex Jugoslavia, volontari, preti, psicanalisti, ma anche tanti ragazzi che non sapevano niente di quella guerra e che mi ringraziavano perché finalmente avevano capito qualcosa di sé. Quando un libro tocca un cuore intelligente ti senti davvero in pace. Senti che tutto il tuo lavoro ha avuto un senso.
Oggi ho il piacere di scambiare due chiacchiere con la scrittrice Sabrina Paravicini riguardo al suo bel libro “Supermarket porno”.

Intervista

D. “Supermarket porno” è un viaggio su un treno ad alta velocità, un turbinio di emozioni, immagini, suoni, odori, gesti dai contorni certi, dai colori accecanti, dai toni forti. Attraversano l’anima, la bucano, la pervadono e si diffondono senza pace. C’è qualcosa di autobiografico nel tuo romanzo? Come è nata l’idea di questa storia?
R. Si, certo, questo libro fa parte di me, della mia anima, c’è molto della mia vita. Io sono Zeno, sua madre e molti dei pazienti in cura da Zeno. L’idea è nata dal desiderio di scrivere in totale libertà, senza censura. Ho pensato che l’editore avrebbe suggerito qualche taglio, forse molti tagli, invece non è stato toccato nulla, neppure una parola.

D. Amore, sesso, rabbia, tutto a portata di mano da afferrare facilmente come in un supermarket, da qui il titolo totalmente provocatorio. Supermarket Porno. Il senso della vita, la verità, il corso delle cose hanno una loro circolarità?
R. E’ esattamente così, la vita è un ciclo continuo, la storia lo dimostra. Io in particolare ho sempre scritto di storie circolari dove la premessa è componente essenziale per la fine della storia. Il titolo è provocatorio e rappresenta il tilt sensoriale in cui è caduta la società occidentale, si vuole tutto, subito, senza pensare alle conseguenze, siamo vittime della dittatura dell’immediato, del tutto e subito, al lavoro, in tv, nella vita, forse solo l’arte ancora è preservata da questo declino. Io racconto del declino della vita, di persone che non sanno relazionarsi agli altri e scambiano sesso per amore, relazioni pornografiche per amore, sofferenza per desiderio. Nel mio libro c’è una richiesta disperata di amore, ma senza amore. Sembra un paradosso, ma oggi è esattamente quello che accade, ognuno trova plausibile accontentarsi di qualcosa a cui non riesce a dare neppure un nome. Spesso si cerca il nulla, ci si perde nel nulla.

D. La storia da te scritta è preziosa, drammatica e attraversata da un protagonista purissimo, Zeno, un uomo nato autistico salvato dalla madre, portato da lei all’eccellenza e poi improvvisamente abbandonato. Da chi hai preso spunto per descrivere il personaggio di Zeno che aggiunge poesia e follia al tuo libro?
R. Racconto di una storia molto vicina a me, ma nella fase iniziale, Zeno è la proiezione di questa storia che ancora non è tracciata, è la mia speranza che la diversità e la malattia possano rompere i muri dell’indifferenza e che la società possa arrivare alla valorizzazione della diversità invece che al semplice contenimento. Diciamo che io lotto tutti i giorni affinché questo accada: Zeno è la migliore realizzazione che mi aspetto nel futuro.

D. Il tuo Zeno cerca di ritrovare sua madre, soprattutto ricerca intimamente se stesso, esplora il suo profondo bisogno di quell’amore che rifugge attraverso i suoi pazienti malati di un disperato bisogno di essere amati, i suoi “mentecatti gioielli rotti” come ama definirli. Perché ogni bambino a cui viene negato l’amore diventa da adulto un gioiello rotto. Quanto c’è in Zeno dei valori e degli ideali di Sabrina Paravicini?
R. Tutto. Io sono quella parte di Zeno lucida e romantica. E’ un’utopia sperare che madri e padri riescano a trattare i propri figli come preziosi gioielli senza ferirli, senza romperli? Spero di no, spero diventi una realtà. Io lavoro ogni giorno per dare fiducia a mio figlio, vedo molte persone che come me si impegnano, bambini a cui si da fiducia oggi saranno uomini e donne migliori.

D. Quando un libro tocca un cuore intelligente ti senti davvero in pace. Senti che tutto il tuo lavoro ha avuto un senso. Come è nata la tua passione per la scrittura?
R. Da un innamoramento a 11 anni per Pirandello, le sue tematiche sono sempre state in quello che ho scritto, libri, sceneggiature, il tema dell’incapacità di mettersi onestamente e sinceramente in relazione con gli altri, il tema della maschera mi ha sempre affascinato moltissimo. Il primo romanzo l’ho pubblicato con Zelig Baldini Castoldi nel 1997. Da allora non ho più smesso di scrivere.

D. Per soddisfare quali necessità nasce e soprattutto a chi intendi rivolgerci con “Supermarket porno”?
R. A tutti quelli a cui sta a cuore l’animo umano. Voglio riassumere il senso di Supermarket Porno in questa frase: “quando il dolore non è più sopportabile, non è più smaltibile, allora non resta che rappresentarlo” Ecco se questa frase vi colpisce allora dovete farvi azzannare cuore e stomaco dal mio libro, e non sarà una passeggiata, si piange, si prova molta rabbia, ma alla fine si apre la speranza che accarezza l’anima.

D. Nella galleria di personaggi che il tuo romanzo mette in scena, ce n’è uno che preferisci e perché? Ce n’è invece uno che non sopporti?
R. Il piccolo Sean, che fa da contrappeso e da alter ego a Zeno e ovviamente Zeno, il protagonista, un personaggio meraviglioso, un uomo rimasto bambino che si prende cura di bambini cresciuti ma mai diventati uomini e donne.

D. In “Supermarket porno” c’è una verità cruda e sconcertante che riguarda tutti, nessuno escluso, un profondo bisogno di capire, di esplorare l’animo umano in tutte le sue complessità per trovare conferme, condivisione, ma anche lacrime e soprattutto emozione. Cosa ti ha lasciato questa esperienza a livello personale e umano?
R. Libertà. Totale libertà. Il coraggio di andare fino in fondo, prendendomi la responsabilità di tutto quello che accadrà, oneri e onori. Passati i 40 anni, dopo 4 romanzi, mi sembrava un atto dovuto. Dovuto a me stessa. E i commenti bellissimi che mi arrivano da chi legge il libro mi riempiono di felicità.

D. Quali sono i tuoi impegni a breve e medio termine?
R. Per ora mi occupo del libro, tutta la promozione, lo seguirò finché sarà possibile, poi l’11 maggio ci sarà la serata di premiazione del premio nazionale under30 al teatro Manzoni di Roma di cui sono direttore artistico con Jonis Bascir, (www.under30.it) diamo voce a giovani autori e poi ho in cantiere la realizzazione del mio secondo film da regista.

D. Quali sono le difficoltà che hai incontrato nella pubblicazione e promozione di “Supermarket porno”?
R. Alcune case editrici hanno cercato di farmi edulcorare il linguaggio crudo e diretto, ma necessario per la narrazione di queste storie di disperazione, non ho voluto e ho aspettato due anni, Gianni Gremese ha coraggiosamente pubblicato il libro senza censurare e di questo lo ringrazierò sempre. Questo è un libro senza compromessi. Senza censura.

D. Hai in progetto una nuova opera?
R. Sto pensando a un seguito di questa storia. Zeno ha ancora tutta la vita davanti, vale la pena di raccontarla.

D. Ermanno Rea ha detto: ”La lettura è rapimento interiore verso i luoghi dell’anima sommersi, sensibili, presenti”. Sei d’accordo con lui?
R. Io dico sempre che la letteratura mi salva anima e cuore. Quando leggo sono lucidamente e perfettamente dentro di me, mi sento, sento quello che sono nel profondo, la vita esterna ha un peso leggerissimo, non so se riesco a spiegare la sensazione potente di entrare in un libro e assorbirne le parole, le immagine e le storie, spesso è qualcosa che rasenta l’estasi dell’anima.

D. Il tuo sogno nel cassetto è… ?
R. Essere felice. Perché non lo sono stata per molto tempo, ma ci sto lavorando.

A Sabrina Paravicini un grosso in bocca al lupo per la sua carriera artistica da parte di tutta la redazione.

Intervista realizzata da Ilaria Solazzo.

“Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata. Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…”

Materiale fornito a titolo completamente gratuito da Ilaria Solazzo e Sabrina Paravicini per “Altroverso Magazine” ed “Altroverso Radio”.

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