gianni rosato foto_altroversoBIOGRAFIA : Nato a Catanzaro e cresciuto in Piemonte. La sua passione, da sempre, è il mondo dello spettacolo, che come vedremo di seguito, lo porterà a lasciare la sua città per mete e luoghi, dove questa sua passione potrà diventare una professione. Studia recitazione presso il  “TeatroP” di Lamezia Terme diretto da Piero Bonaccorso e successivamente la “carriera sportiva” lo assorbe totalmente. A 16 anni è già cintura nera di karate. A 20 anni, la leva obbligatoria lo costringe ad entrare nei Servizi Sociali per non perdere le lezioni di teatro, terminato l’obbligo militare, si iscrive ai corsi dell’Accademia di Recitazione di Enzo Garinei (Garinei & Giovannini) subito dopo frequenta il seminario propedeutico presso la Scuola Nazionale di Cinema di Cinecittà, diretta da Giancarlo Giannini. Immediata è la partenza per la Tunisia con Giulio Base per l’interpretazione della pellicola sulla storia legata al mistero della morte di Cristo “L’Inchiesta” con un cast di attori del calibro di Ornella Muti, Monica Cruz, Daniele Liotti, Dolph Lundgreen e Max Von Sidow. Gianni vive a Roma, ama uscire con gli amici e non ha occhi che per il cinema e la televisione. “A mio avviso, la televisione si dirige verso una dimensione più quotidiana. Mentre la telecamera si concentra soprattutto sulla ripresa immediata di un fatto accaduto e si ferma alla sua apparenza, il cinema prova invece ad analizzarlo e a dare sempre più spazio alla riflessione e alla profondità. La forza del cinema consiste nel creare un dialogo fra colui che racconta una storia e chi la sta a sentire. Poi dove questo fatto avvenga, nelle sale cinematografiche o su un piccolo televisore portatile, l’essenza del cinema non cambia”. In un mondo di attori improvvisati, ha studiato, imparando a sfruttare le potenzialità del suo corpo.
Raccontaci un po’ di te…
Amo interpretare sia i ruoli drammatici sia quelli comici, vorrei esplorare davvero tutti i generi. Mi affascinano le psicologie dei personaggi più diversi. Inizialmente ho lavorato in teatro. Poi ho deciso di provare con il cinema.
Ricordo che sin dall’inizio sono sempre stato affascinato dalle prove perché erano un lavoro di ricerca sul personaggio e su me stesso. Il regista ti osservava e, nel momento in cui viene colpito da una tua espressione o da un tuo gesto, ti chiede di fissarlo. Questa idea di “fissare un carattere” e di dover, da quel momento in poi, ripeterlo più o meno nello stesso modo la trovavo assurda. Non mi piaceva il fatto che il teatro avesse un punto d’arrivo. C’è quasi una rivalità tra l’attore di teatro e l’attore del cinema, dato che entrambi ritengono che il proprio lavoro sia più complesso e  impegnativo rispetto a quello dell’altro.
L’attore di teatro è molto più protetto rispetto all’attore di cinema. È protetto dalla linearità della storia, dalla cortina del buio, dal proscenio e dal silenzio dello spettatore. Tutto ciò non esiste al cinema, dove vige una dimensione di tempo completamente diversa, per niente logica né lineare. Il cinema è molto più spontaneo, autentico.
Una delle differenze più evidenti è il rapporto con il pubblico.
Al cinema lavori in estrema solitudine. Mentre l’attore di teatro ha la possibilità di agire e di variare la sua interpretazione a seconda della reazione dello spettatore, l’attore di cinema si trova invece in una situazione quasi di totale isolamento. A parte il regista non c’é quasi nessuno che pensa a quello che stai facendo. Tutti pensano ad altro, ai problemi che devono risolvere sul set. È un lavoro di grandissima…
“nudità”!… nel quale l’attore nel momento della ripresa o si immedesima totalmente nella parte ed emerge o rischia di bruciare ore di preparazione.
Importantissimo per me è’ stato conoscere la straordinaria Rossella Izzo e la Theatre and Cinema Academy, sto parlando di Actors Planet, dove insegnanti ( Attori e registi professionisti e di fama ) mettono a disposizione la loro arte, talento e maestria per tirar fuori da ogni singolo allievo, facendo un lavoro prevalentemente soggettivo, tutto il meglio di se. Grazie a questa scuola ho avuto modo di poter conoscete e confrontarmi con grandi nomi come per esempio RICKY TOGNAZZI, FEDERICO MOCCIA, FIORETTA MARI, STEFANO REALI, ALBERTO NEGRIN, FAUSTO BRIZZI, LEONE POMPUCCI,MYRIAM CATANIA E LUCA ARGENTERO. Grazie ad alcuni di loro ho avuto modo di lavorare, come per esempio Alberto Negrin che mi ha portato con se a girare un film a Torino e come il grande Ricky Tognazzi, che mi ha dato la possibilità di fare da actors & vocal coach ad un attore nel suo ultimo film… Questa scuola e’ ora diventata una Docu-fiction che va in onda tutti i lunedì sera su Rai Premium.
Diverse sono state le porte che si sono aperte dopo questa prestigiosa a scuola. Infatti tra il 2013 e 2014 ho avuto modo di lavorare in quattro progetti televisivi e cinematografici diversi.
PROVACI ANCORA PROF 5 – con Irene Pivetti – regia di Tiziana Aristarco
QUALSIASI COSA SUCCEDA – con. Pier Francesco Favino – regia di Alberto Negrin
IL GIUDICE MESCHINO – con Luca Zingaretti – regia di Carlo Carlei
FIGLI DI MAAM – con Luca Lionello – regia di Lionello e Consorti

PERCORSO DI STUDIO:

2012 / 2013 – ACTOR’S PLANET Cinema & Theatre Institute diretto da ROSSELLA IZZO / Docenti:  Rossella Izzo – Ricky Tognazzi – Federico Moccia – Fausto Brizzi  –  Fioretta Mari – Alberto Negrin – Monica Scattin – Leone Pompucci – Marco Mattolini
Walter Manfrè
2007-Workshop di recitazione cinematografico diretto da Pino Pellegrino
2004 / 2005-Seminario di recitazione cinematografica c/o  Scuola  Nazionale  di
Cinema Centro Sperimentale di Cinematografia diretto da  Giancarlo
Giannini
2002 / 2004-Scuola di Recitazione “Ribalte” diretta da Enzo Garinei diploma in  nn.
recitazione – dizione
1996 / 2002-Corso di Teatro di Strada diretto da Piero Bonaccorso c/o “TeatroP” di
Lamezia Terme (Cz)

E’ davvero un piacere per me intervistare Gianni Rosato. Il suo curriculum professionale, nonostante la sua giovane età, è davvero ricco di esperienze, tanto diverse l’una dall’altra e tutte meritevoli di menzione, sia per la loro qualità innovativa che per il successo che hanno ottenuto. Oggi in esclusiva per gli amici di “Altroverso Magazine” risponderà ad alcune domande.
Intervista

D. Procedendo a ritroso nel tuo percorso professionale è evidente che il cinema è a te particolarmente congeniale. Non possiamo perciò non approfittare di questa occasione per chiederti qualcosa sulla tua esperienza in un progetto come “L’inchiesta” di Giulio Base. Come ti sei trovato e cosa ci racconti di quell’ esperienza tu che hai avuto modo di viverla in prima persona?
R. Posso dire veramente di essere stato molto fortunato, ricordo che per mantenermi gli studi, pagare l’affitto e le spese in generale, facevo il cameriere in un locale di Roma. Una sera conobbi a cena Giulio Base e la moglie Tiziana Rocca, due persone fantastiche devo dire. Facendo due chiacchiere con lui gli feci capire che avrei voluto intraprendere la carriera artistica, ma al tempo stesso gli feci capire altresì che io non sono uno che chiede favori o altre cose del genere, sono per la meritocrazia… E’ stato tanto forte quello che ho provato quando la “Italian International film” mi ha chiamato per dirmi che Giulio Base mi avrebbe voluto nel suo film, che sono rimasto impalato a mo’ di pesce lesso con le borse della spesa in mano ed ho perso tre autobus. Non ci credevo, iniziavo a muovere i primi passi!

D. Hai lavorato molto e con continuità. Nel 2007 sei stato diretto ne “Il coro” dal regista Sergio Rubini e sempre nel medesimo anno dalla bravissima  regista Cristina Comencini in “Bianco e nero”. Hai trovato nella recitazione per il grande schermo la tua vera vocazione o c’è altro che bolle in pentola? Ci puoi descrivere usando solo tre aggettivi Rubini e la Comencini?
R. Beh non basterebbero di certo tre aggettivi ciascuno per descrivere brevemente due grandi maestri come Sergio Rubini e Cristina Comencini, ci provo! Di Sergio ricordo costantemente il sorriso stampato sulle labbra, quindi mi sento di definirlo molto capace, sicuro di ciò che vuole e caparbio, nonché un grande attore e un bravissimo regista. Di Cristina Comencini ricordo molto il suo modo di fare, sempre calma e tranquilla, sa che otterrà dagli attori ciò che vuole, quindi la reputo una regista molto originale, determinata e tenace.  Non ti nascondo che con entrambe mi piacerebbe fare un film da protagonista, perché sono molto diversi nel loro genere, ma molto importanti per il cinema italiano.

D. Hai avuto anche modo di recitare nel 2008 ne “Il grande sogno” di Michele Placido. Vuoi parlarci un po’ di questo progetto, delle sue qualità e dell’attualità del suo racconto? Come ti sei trovato a lavorare con il Maestro M. Placido? E con i colleghi sei rimasto in contatto anche dopo le riprese? Com’è stata quell’esperienza?
R. Devo dire che trovarmi sul set con Michele Placido è stato strano ed emozionante al tempo stesso. Strano, perché sin da piccolo quando gli altri mangiavano pane e nutella, non ci crederete, ma io mangiavo pane e “LA PIOVRA”, quindi ritrovarmi con lui sul set mi sembrava molto surreale. E’ stata una bellissima esperienza, purtroppo però come spesso accade, quando ancora non ti sei fatto un nome, alcuni attori non ti filano, ma va bene così… La vita ti fa conoscere delle persone, poi la vita stessa ti lascia accanto quelle che veramente contano per il tuo futuro! Del maestro però mi rimane un ricordo bellissimo!

D. Nel 2009 ti sei alternato tra “GRAFFITI” di Alexis Sweet e “NINE” di Robert Marshall, come ti sei trovato a recitare per loro? Ti rispecchiavi nei tuoi personaggi?
R. Che dire di Alexis siete, AMAZING and GORGEOUS!!! Un film, ricco di action. Il tema era il sociale contro le tossico dipendenze ed il protagonista un’icona dei giorni nostri, RAOUL BOVA. Mi sono molto divertito.
Per quanto riguarda invece NINE, devo dire che in quella situazione ero disposto a tutto, anche a fare una semplice figurazione, e all’inizio così fu! Ricordo che eravamo sul set, faceva molto freddo e credetemi se ami quello che stai facendo non lo senti. All’improvviso dovevo accendere una sigaretta e fumarla, cosa impossibile per me che ero un NON FUMATORE ACCANITO, ma lo feci, dovevo fare qualcosa per essere notato a tutti i costi… io che ero un ragazzotto avevo davanti a me dei grandi come Ricky Tognazzi, Nicole Kidman, Sofia Lorenzo e un regista d’eccezione come Roberto Marshall che oltre a NINE ha fatto anche BATMAN e SPIDERMAN. Ricordo che Roberto Marshall notò il mio modo di fumare una banalissima sigaretta come se nulla fosse e senza lamentarmi o battere i denti dal freddo, fu lì che dopo avermi sorriso mi fece avere un paio di battute… Dopo quell’esperienza giurai a me stesso che avrei fatto il possibile per restare in contatto con qualcuno di loro, e così fu… Grazie anche ad “ACTORS PLANET” ho conosciuto molto meglio il grande Ricky Tognazzi.

D. Scorrendo il tuo curriculum ho notato che hai lavorato nel cinema con grandi registi, c’è qualcuno che non hai ancora conosciuto dal quale ti piacerebbe essere diretto? Perché?
R. Ho fatto un percorso di studi ( E CI TENGO A DIRE CHE UN ATTORE NON FINISCE DI STUDIARE MAI), dove ho avuto modo di conoscere grandi nomi… Mi mancava conoscere STEFANO REALI che purtroppo per me, era impegnato nelle riprese di COME UN DELFINO con Raoul Bova. Ma come dico io, ci pensa la vita… E così è stato. Ricordo la telefonata di una grande regista e cara amica, ROSSELLA IZZO che mi chiedeva se mi avrebbe fatto piacere fargli da assistente a scuola per il secondo anno accademico di “Actors Planet”. Beh secondo voi me la sono lasciata scappare questa grande occasione? Ovviamente no e devo dire che ne è valsa la pena!

D. Stiamo vivendo un momento delicato per il nostro paese in cui il cinema sembra passare in secondo piano per i tagli dei contributi statali alle opere cinematografiche. Quali sono per te le difficoltà maggiori per intraprendere questo tipo di lavoro o gestirlo nel migliore dei modi?
R. Devo dire che il nostro cinema è in crisi purtroppo, ma io mi rifaccio sempre al mio modo di vedere le cose, ci pensa la vita! Sono infatti convinto che se il cinema è arrivato a questo punto è solo, perché lo aspetta una grande risalita! L’Oscar vinto quest’anno da Paolo Sorrentino ne è la prova!

D. Le delusioni artistiche se ci sono state ti hanno scoraggiato o fortificato?
R. All’inizio mi hanno scoraggiato, ma non ho mai mollato, perché sono uno che non molla davanti a niente e nessuno, costi quel che costi! Se ho un obiettivo LO DEVO RAGGIUNGERE. Se si presentano grandi ostacoli cerco e trovo sempre una strada alternativa!

D. Il tuo come dicevamo è un background assai variegato. A tal proposito quale ritieni che sia stato l’insegnamento dell’esperienza cinematografica che tutt’oggi prosegui?
R. L’insegnamento quello vero, quello principale e che viene prima di tutto e di tutti è il rispetto per le persone. Per persone intendo due categorie, in primis le persone che hanno realmente vissuto ciò che stai interpretando o magari alle quali ti sei ispirato e poi ovviamente il pubblico, perché se sei un bravo attore, ma non rispetti il pubblico, questo non ti ama e se non c’è un riscontro positivo l’attore non va da nessuna parte. Bisogna emozionare per far emozionare!

D. In questo momento stai lavorando per un nuovo progetto? Ci potresti regalare qualche anticipazione?
R. Proprio ieri ho ricevuto un’ altra bellissima notizia, ma ahimè essendo scaramantico non ne voglio parlare.. Mi preparo però per un film importante al cinema dove avrò un bel ruolo!

D. Le sue passioni fuori dal set?
R. Amo i cani, correre all’aria aperta e mangiare fuori con gli amici, mi piace leggere o semplicemente starmene anche a casa da solo! Mi basta veramente poco per stare bene!

D. Hai un tuo sogno nel cassetto?
R. Nel cassetto no, altrimenti non si realizza se lo tieni li. Ne ho diversi, ma li porto con me sempre, stanno nella mia testa, nella mia pancia e nel mio cuore. Sono delle emozioni che un domani vorrei condividere con il pubblico, ma che ora custodisco gelosamente!

A Gianni Rosato un grosso in bocca al lupo per la sua carriera artistica da parte di tutta la redazione.

Intervista realizzata da Ilaria Solazzo.

“Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata. Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…”
Materiale fornito a titolo completamente gratuito da Ilaria Solazzo e Gianni Rosato per “Altroverso Magazine” ed “Altroverso Radio”.

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