andrea spadoni foto_altroversoBiografia: Nato a Lucca il 9 maggio 1977. Cresciuto in Toscana, a Ponte Buggianese in provincia di Pistoia, in una famiglia di ristoratori. Fin da giovane ha il pallino della scrittura. Inizia ancora da adolescente a scrivere poesie e pubblica una prima raccolta che viene conservata ancora a scuola. Il suo sogno da bambino era quello di diventare un portiere di serie A, il suo idolo era Marchegiani, il portiere del Torino, squadra per la quale fa il tifo. Studia ragioneria e dopo le scuole superiori insegue le sue passioni, la musica e, appunto, la scrittura. Studia al Dams a Bologna, indirizzo cinema e da giovanissimo inizia a fare il giornalista per il quotidiano LA NAZIONE, in Toscana. Si occupa principalmente di cronaca nera e sport e si distingue come uno dei cronisti più brillanti di tutta la regione. Viene anche premiato (2004) a Città del Vaticano per una inchiesta sul tema dell’eutanasia e nel 2005 entra nella rosa dei migliori dieci cronisti under 30 della Toscana al premio di giornalismo “Capelli” indetto dall’asso-stampa della Toscana. Nel frattempo studia il cinema e si appassiona alla scrittura creativa. Si avvicina anche alla comunicazione televisiva e alla stesura di sceneggiature. Nel 2007, la sua vita, non solo professionale, si stravolge. Viene scelto come concorrente del Grande Fratello, resta tre mesi, fino alla finale, nella Casa di Cinecittà e si piazza al terzo posto. Dopo questa esperienza non cerca la visibilità, ma si rimette a scrivere. Lavora nel gossip, prima per Star Tv e poi per Visto e spesso viene invitato come opinionista nei programmi di Mediaset: Pomeriggio 5, Mattino 5 e Buona Domenica. Nel pomeridiano di Barbara D’Urso fa anche l’inviato di gossip per una stagione. Il suo obiettivo, però, è quello di stare dietro le quinte e fare l’autore. Così nel 2009 si diploma all’accademia di Cesare Lanza e collabora al progetto teatrale “LA BERLUSCONEIDE” oltre anche al programma televisivo “STUDIO 254 SHOW”. La sua voglia di costruire progetti lo riporta anche in Toscana dove 2009 fonda “IL GIULLARE”,  il suo giornale, magazine di attualità e costume che in poco tempo ha raggiunto un grande successo e oggi è un vero e proprio network di comunicazione tra Tv, Web, Magazine ed Eventi. E’ tra gli autori del talk show “Senti se c’ha un amico” ideato da Giorgio Panariello. Non abbandona nemmeno la musica e infatti lo vediamo spesso dietro la consolle di importanti party in tutta Italia. Ma, come dice lui, è solo una grande passione.

Arrivare alle luci della ribalta attraverso il Grande Fratello avendo alle spalle anni e anni di esperienza nelle redazioni giornalistiche, occupandosi di cronaca nera, e seguire il sogno di stare dietro le quinte per ideare programmi televisivi. E’ il particolarissimo percorso di Andrea Spadoni, concorrente e finalista del GF 7, vinto poi da Milo Coretti.

Intervista esclusiva ad Andrea Spadoni realizzata solo per voi miei cari fedeli lettori di “Altroverso Magazine”.

D. Il tuo percorso nel mondo dello spettacolo è iniziato con il “Grande Fratello 7”. Cosa ricordi con più piacere di quel periodo? Con quali degli altri concorrenti hai mantenuto buoni rapporti? Com’è cambiata la tua vita subito dopo l’uscita dalla famosa casa?
R. Diciamo che ho studiato “Spettacolo” all’università di Bologna. Ho fatto il Dams, specializzandomi in scrittura creativa per il cinema e per la tv. Poi, è vero, prima del Grande Fratello, non avevo fatto niente che potesse essere riconoscibile nel campo, ma tante piccole cose per le tv locali e progetti lasciati nel cassetto dei sogni.
Di quel periodo ricordo grande entusiasmo, serate in disco, tante donne (che fanno sempre bene alla salute), ma anche la curiosità di prendere contatti con un mondo nuovo che avevo sempre visto da lontano. La mia esperienza nella Casa, comunque, è stata molto serena. Ho preso questa opportunità con leggerezza, prima di tutto per divertirmi. Ed è andato tutto molto bene, sia il gioco (non mi sarei aspettato di arrivare in finale) sia dopo. Perché il Grande Fratello mi ha davvero stravolto la vita. Ho guadagnato un po’ di soldi (non tantissimi eh…) che mi hanno permesso di vivere a Milano, prendere una casa, girare tutta l’Italia e fare sempre avanti indietro con la Toscana dove ho la famiglia, gli amici e il mio grande progetto “Il Giullare”. Del GF ho rapporti con molti ragazzi. Della mia edizione in particolare con Francesco Testi, uno dei miei più cari amici e sono contento del successo che sta riscuotendo, Milo Coretti, Melita Toniolo e Guendalina Canessa. Ma voglio molto bene anche a Rosario Rannisi che non era nella mia edizione ma che ho conosciuto dopo e siamo davvero buoni amici. Ho ottimi rapporti anche con Ferdi Berisa e Mauro Marin… ma con quasi tutti, perché con il lavoro che ho fatto a “Visto”, alla fine, li ho intervistati tutti.

D. Quando hai capito che la tua popolarità poteva diventare un business? Avevi pianificato la cosa mentre eri nella casa del GF7 o è successo in modo inaspettato?
R. Ovvio che sono entrato nella Casa anche con il pensiero di costruire qualcosa di importante. Ammetto che non è semplice farsi conoscere come professionista dopo che hai partecipato ad un reality. Io ho fatto fatica e ne faccio ancora. Ti devi reinventare e lottare sempre. Perché, girala come vuoi, ci sarà sempre qualcuno che dirà: quello è il coglione che ha fatto il “Grande Fratello”. Devi dimostrare di essere più bravo degli altri, perché a parità di valore sei sempre svantaggiato.

D. Andrea, dopo aver smaltito i fasti della notorietà garantita dal più famoso reality show, sei tornato alla tua prima grande passione, il giornalismo. Conosciamo un po’ meglio la tua storia. Ci parli della tua carriera da giornalista e dei premi che hai ricevuto?
R. In realtà il giornalismo non l’ho mai abbandonato. Ho cambiato. Prima mi occupavo di nera e ora faccio principalmente gossip e costume. Anzi, ora, nello specifico, faccio l’imprenditore, dato che sto seguendo il mio progetto de “IL GIULLARE” e sto lanciando anche “REALITY NEWS” un sito sui reality, i personaggi e il mondo della televisione. Il mio vecchio amore resta, comunque, la nera e le storie in particolare. Credo di dare il meglio quando mi occupo di quello, ma ora non ho sempre tempo. Ho un po’ di ragazzi giovani intorno e spero di trasmettere a loro la mia passione. Ho vinto due premi; il premio “Sciacca” nel 2004 consegnatomi a città del Vaticano per una raccolta di articoli sul tema dell’EUTANASIA ed il premio “Capelli” (Premio ufficiale dell’associazione stampa Toscana) per una inchiesta sulla droga in Toscana. Sono le due cose per le quali vado più orgoglioso onestamente.

D. Potendo tornare indietro rinunceresti alla fama che ti ha dato il GF7 in cambio del tuo vecchio lavoro nelle redazioni giornalistiche e delle relazioni che ti eri creato occupandoti di cronaca nera?
R. Rinuncerei alla fama del “Grande Fratello” soltanto se quel lavoro nelle redazioni fosse affiancato da un vero e proprio contratto. Io ero un precario al cento per cento e ora, come ti ho detto, faccio l’imprenditore di me stesso. Purtroppo parlando con i miei colleghi e amici del settore, la situazione è sempre la stessa: i giornali si approfittano di questi giovani appassionati, come ero io. Nelle redazioni, a volte, si vive il vero sfruttamento, ma nessuno ne parla mai. Per questo ti dico che per come sono andate le cose, le emozioni che mi ha regalato il “GRANDE FRATELLO” non le cambierei con niente. Nemmeno con una donna.

D. Cosa ti ha lasciato l’esperienza del GF7? Qual è stata la cosa che ti ha fatto ridere più di ogni altra cosa mentre eri con gli altri ragazzi nella celebre casa di Cinecittà?
R. Con Milo si rideva sempre. Io ero con lui giorno e notte. In coppia andavamo forte poi, alla fine, è stato un po’ stronzo (si può scrivere’?), ma ha fatto bene, perché oltre che simpatico e pieno di idee è stato un ottimo stratega. Ha vinto meritatamente.

D. Nella casa del GF7 eri fidanzato con Francesca, la vostra storia purtroppo è terminata. La tua donna ideale quali caratteristiche dovrebbe avere? C’è una cosa a cui non sai proprio resistere?
R. Mi piacciono molto le donne 😉 Sono la mia vera debolezza. Ti dico la mia donna ideale non so come possa essere, perché non la cerco. Però se c’è una cosa alla quale non resisto è il profumo. Se una donna ha un buon profumo, affiancato alla genuinità, sicuramente mi può attrarre in modo particolare.

D. Quanto il talento di una persona nel mondo dello spettacolo è aiutato dai corsi e dalla scuole specializzate?
R. Il talento è come la bellezza. O ce l’hai o non ce l’hai. Poi, ovvio, studiare, prepararsi, lavorare duro, ti completa, ti fa diventare un vero professionista nel tuo settore. E ti dico la verità, i personaggi di maggior successo, spesso, sono persone che lavorano giorno e notte e si impegnano duramente. Spesso dall’esterno si ha una immagine diversa. Si pensa che il vip sia sempre a farsi i selfie allo specchio. Ma non è cosi. Chi ha un successo duraturo è perché ha investito. Poi ci sono quelli che hanno un successo breve, veloce e impalpabile, ma non parliamo di artisti. Quelli sono raccomandati e marchettari.

D. Henri Béraud disse: “Il giornalismo è un mestiere nel quale si passa la metà del tempo a parlare di ciò che non si conosce e l’altra metà a tacere ciò che si sa”. Tu concordi con lui?
R. Sì, la frase è molto bella e realista. Il sogno di ogni giornalista, almeno all’inizio, è di raccontare sempre la verità e smascherare chi, invece, racconta il falso. Purtroppo quando fai parte del cosiddetto sistema, ti accorgi che non funziona così. Anche se io, tuttora, cerco e sono totalmente libero. Forse è per questo che sono povero? Non ho una buona considerazione del mio ambiente e dei colleghi. Infatti quando mi definiscono giornalista, io rispondo: “No. Sono un onesto lavoratore”.

D. “Ognuno di noi rischia ogni sera di diventare il fatto di cronaca del giorno dopo”, affermò Marcel Proust ne Il tempo ritrovato del 1927. Pensi avesse ragione?
R. Sì, Proust, aveva ragione. E’ proprio il mio lavoro che me lo ha insegnato. Infatti sono un profondo realista e cerco sempre di leggere la vita come una sequenza di esperienze, senza pensare troppo a quello che è etereo.

D. Si parla sempre di sogni nel cassetto, ma qual è il tuo sogno nella credenza?  Progetti per il futuro?
R. Un libro. Un romanzo, per la precisione. Ci sto lavorando da un sacco di tempo. Ma, ogni tanto, mi annoio e mi fermo. Poi ritrovo l’entusiasmo e ricomincio. Ora sono nella fase positiva. Spero di finirlo a breve. Dopodiché posso anche andare in pensione.

Ad Andrea Spadoni un grosso in bocca al lupo per la sua carriera artistica da parte mia e di tutta la redazione.

Intervista realizzata da Ilaria Solazzo.

“Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata. Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…”

Materiale fornito a titolo completamente gratuito da Ilaria Solazzo ed Andrea Spadoni per “Altroverso Magazine” ed “Altroverso Radio”.

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