massimo giustolisi on AltroVerso Radio Magazine

Biografia di Massimo Giustolisi
[dropcaps round=”no”]A[/dropcaps]ttore professionista diplomato alla scuola d’arte drammatica U. Spadaro del Teatro Stabile di Catania nel 2003. Ha recitato per lo Stabile di Catania in diversi spettacoli di prosa e in alcune fiabe anche con ruoli da protagonista; ha lavorato accanto ad attori come Leo Gullotta, Galatea Ranzi, Mariella Lo Giudice, Pippo Pattavina, Giulio Brogi, ed è stato diretto da registi come Angelo Tosto, Lamberto Puggelli, Giuseppe Dipasquale e Armando Pugliese, partecipando a diverse tourneé nazionali. Per la fondazione Inda, ha recitato in “Antigone” per la regia di Irene Papas. Per il Teatro Bellini ha poi lavorato sotto la direzione di Roberto Laganà, con attore e aiuto regia. Insegnante di recitazione e dizione, presentatore e coreografo, ha debuttato alla regia nel 2002 e ha diretto, insieme a Giuseppe Bisicchia, diversi lavori teatrali per l’associazione Buio in Sala (di cui è anche direttore artistico). Ha inoltre adattato diversi testi teatrali di Goldoni, da Molière e un romanzo di G. De Maupassant. Come coreografo si è dedicato negli ultimi anni al disegno mimico e coreografico delle fiabe musicali distribuite dall’associazione PIDA, scritte da Giuseppe Bisicchia, e musicate da Ettore D’Agostino.
Massimo Giustolisi si racconta come attore, regista, drammaturgo, autore musicale.

Intervista al giovane e carismatico attore italiano.

D. “In ogni personaggio che un attore interpreta c’è qualcosa che ti appartiene” ,questo ha detto Johnny Depp,tu sei d’accordo con lui? Ma attori si nasce o si diventa?
R. Sono assolutamente d’accordo con il collega Johnny (ride ndr). Stanislavskij suggeriva sempre di attingere alla propria memoria emotiva, affinché la ricerca di affinità tra il mondo interiore del personaggio e quello dell’attore diventi efficace. Attori si nasce o diventa? Alcuni lo nascono ma non esercitano la professione…

D. Dove sei nato e quando? Qual è stata la tua formazione?
R. Sono nato a Catania trentaquattro anni fa. Dopo aver frequentato diversi laboratori privati, mi sono diplomato presso la Scuola D’Arte drammatica “Umberto Spadaro” del Teatro Stabile di Catania e presso questo ente ho maturato molta esperienza poi, insieme ad un gruppo di amici e colleghi, ho deciso di “mettermi in proprio” e di fondare l’Associazione Buio in sala.

D. Quali le motivazioni che ti hanno spinto a diventare attore?
R. Credo fosse scritto nel mio DNA. Io dico sempre che ricordo di voler fare l’attore “ sin dall’età della ragione”

D. C’è una pièce teatrale che ti è piaciuta molto interpretare? E perché?
R. In questo caso, i colleghi abituati alle interviste insegnano: “l’ultima in ordine di tempo”. (ride ancora ndr). L’ultimo spettacolo ce l’ho nel cuore perché è ancora piccolo ed ha bisogno di cure: “Il lago dei Cigni”, la fiaba musicale ispirata al famoso balletto di Tchaikovsky, scritta da Giuseppe Bisicchia che ha curato con me la regia. In questa fiaba, interpreto il Principe Siegfried che, come nel celebre balletto, s’innamora di Odette, la principessa trasformata in cigno da un terribile mago. Lo spettacolo è un family show e il sottotitolo recita: “alla conquista di un lieto fine”. Non voglio anticiparvi molto, ma i piccoli spettatori potranno ben sperare per il futuro dei due giovani innamorati… Per i più curiosi, ecco il link per vedere il trailer

D. Pensi che l’Italia possa offrire un valido humus per un giovane attore, sia per la formazione presente che per le occasioni in seguito offerte, al termine della stessa?
R. La situazione italiana è davvero drammatica e ancora di più lo è per la cultura e lo spettacolo. Tuttavia, il nostro è stato sempre un settore in crisi. Diciamo che adesso siamo solo “in buona compagnia”. Di scuole valide ce ne sono parecchie così come ci sono altrettante occasioni di trovare ciarlatani. Bisogna stare molto attenti e prima di iscriversi, cercare di prendere più informazioni possibili. Il web, in questo senso, è di valido aiuto.

D. Progetti in cantiere?
R. Stiamo per debuttare con “Pas de trois all’italiana”. Un testo che unisce due atti unici che parlano di tradimento. Andrà in scena per le scuole superiori da fine febbraio a marzo. Ho parecchio a cuore, inoltre i miei allievi di Buio in Sala acting school: una piccola realtà che spero possa diventare fucina di giovani talenti. E poi c’è qualche sorpresa per l’estate. Ma se vi dico tutto, alla prossima intervista cosa racconterò?

A Massimo Giustolisi un in bocca al lupo per la sua carriera artistica da parte di tutta la redazione.

Intervista realizzata da Ilaria Solazzo

Materiale fornito a titolo completamente gratuito da Ilaria Solazzo e Massimo Giustolisi per Altroverso Magazine ed Altroverso Radio.

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