PACILLI

[dropcaps round=”no”]D[/dropcaps]aniele Pacilli è laureato in scenografia presso l’accademia delle belle arti di Roma; ha collaborato con vari e noti teatri romani tra cui il teatro dell’Opera e il piccolo Eliseo ma lascerà la carriera da scenografo a causa di una sgradevole collaborazione con uno di essi.

Conclusa l’esperienza di scenografo decide quindi di perseguire un’attitudine che aveva fin da ragazzo, il ritratto.

Questa passione lo porterà a viaggiare in giro per il mondo dove impiegherà la sua arte sia per decorare ambienti come il “Beto tattoo studio” a Rio de Janeiro, il “Pfeiffers café” a Berlino e atri ancora, sia poi ad esporre i suoi lavori in alcune gallerie tra cui a Roma “gallerie fotografiche”, a Barcellona presso “Guerilla market” e anche oltreoceano, a Los Angeles alla “ Mr musichead”.

I suoi lavori sono realizzati con più tecniche e vari materiali, talvolta usa il pennarello su carta lisca o ruvida, ritrae poi i suoi soggetti anche su pannelli di fornica in modo che il colore brillante rimanga tale. Un’altra tecnica, a lui molto cara, è quella della china, e con questa si diverte a far intersecare i volti a forme geometriche e corpi.

Momentaneamente alcune delle sue opere sono esposte alla Zurich e successivamente approderanno ad Helsinki supportate dalle istallazioni del designer Thomas Borelli.

Uno dei motivi che ha catturato la mia attenzione su questo artista è stato un dettaglio della sua vita, infatti quando torna a Roma dai sui soggiorni lavorativi all’estero Daniele lavora nel banco della famiglia al Mercato di Primavalle, autogestito da vent’anni.

Sfortunatamente in Italia il mercato e il mondo dell’arte sono chiusi e riservati a pochi e ciò impedisce ad artisti emergenti di affacciarsi nel panorama culturale della città.

Durante il nostro colloquio ho fatto molte domande a Daniele e una delle risposte mi ha particolarmente turbata:

D: ” l’importanza dell’arte come viene percepita negli altri paesi?”
R: ” E’ fondamentale ed incoraggiata continuamente, sono rimasto stupito quando a Berlino vedevo in ogni quartiere negozi con articoli per belle arti cosa che a Roma e in Italia si possono trovare vicino le sedi scolastiche/univesitarie specializzate e pochi disseminati qua e la nel quartiere del centro storico difficilmente si trovano altrove.”

E’ sfortunatamente una cocente verità e mi viene ancor di più il sangue amaro se penso che l’ex ministro Maria Stella Gelmini nella sua legge di riforma del sistema scolastico abbia drasticamente ridotto se non addirittura soppresso, in alcuni casi, l’insegnamento della storia dell’arte nelle scuole superiori.

Credo che l’impegno e la tenacia di Daniele Pacilli che lo hanno condotto all’estero debbano essere considerati come un’esortazione per altri a non demordere dalle loro passioni perche altrove la loro bravura verrà riconosciuta incoraggiata ed implementata.

Io mi auguro che un giorno non troppo lontano questo riavvenga in Italia.

Maledetti, trafitti dalla passione, l’Amore ci sopravvive e l’Arte ci rende immortali.
Cit. W. Goethe

#TEODORA BERNARDINI#

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