FABRIZIO VONA FOTO_altroversoBiografia: Fabrizio Vona nasce il 24 Marzo del 1976 a Frosinone. Da subito appassionato di arte, fin da piccolo studia danze latino americane, partecipando a diversi campionati italiani e regionali. Successivamente scopre la passione per il teatro verso i vent’anni. Da quel momento inizia un lungo percorso di studi che prosegue tutt’ora, anche se ormai da più di dieci anni recitare è diventato il suo lavoro. Dopo vari seminari frequenta l’Accademia biennale “Auroville” diretta dal regista Augusto Zucchi, dove ha la fortuna di studiare con grandi insegnanti tra i quali Paolo Giuranna. Subito dopo supera i primi provini con grandi Maestri del teatro italiano, da Mario Scaccia a Gabriele Lavia a Mariano Rigillo. Lavora con registi come Giancarlo Marinelli e Claudio Di Palma. Nel 2009 fonda la sua compagnia teatrale e stringe un importante sodalizio con Lello Arena con il quale in questi anni ha lavorato molto. Nel 2011 ottiene la nomination agli Oscar del Teatro come miglior attore emergente. Molto teatro, quindi, ma negli ultimi anni Fabrizio ha lavorato in vari progetti cinematografici, tra cui “Oltre” regia di Giancarlo Marinelli, “Il colloquio” regia di Giorgia Scalia e da ultimo “Janara”, regia di Roberto Bontà Polito. Attualmente, nell’ottica di una costante ricerca e studio, sta ultimando il percorso di studi con Michael Margotta. La prossima estate sarà impegnato in teatro in un nuovo importante progetto e in cinema con le riprese di una serie tv.

Intervista a Fabrizio Vona.

D. Quando hai scoperto il teatro e deciso di voler fare l’attore? Come hai mosso i primi passi della tua carriera?
R. Non so come ho deciso, è stata un’intuizione improvvisa. Poi i primi seminari, poi Roma per una scuola accademica. Si studiava molto, 7 ore al giorno per 2 anni, più un terzo di specializzazione con vari spettacoli. Il primo anno a Roma, con la sua bellezza, con l’amore per lo studio della poesia che ci ha trasmesso un grande insegnante come Paolo Giuranna, ho provato emozioni fortissime “lingua mortal non dice quel ch’io sentiva in seno”. I primi periodi sono duri per tutti. Poco lavoro, pochi soldi, grandi sacrifici. Poi pian piano sono riuscito a trovare il mio spazio. Primi provini vinti, prime importanti collaborazioni, etc. Oggi grazie a Dio va bene. Ho una mia compagnia, produco, sono direttore artistico di due importanti Festival, (Civit’Arte, e Ceccano in Prosa), probabilmente si aggiungeranno altre stagioni da organizzare, tante tournee con importanti spettacoli ed infine inizierò a lavorare in cinema. La macchina da presa è il mio nuovo grande amore.

D. Il tuo modo di concepire il teatro presuppone un “attore cosciente di quello che sta facendo”, ci descrivi come interpreti il tuo mestiere e il tuo rapporto con il Teatro?
R. Vivo il mio mestiere con grande serietà e con uno studio costante. Tuttavia non bisogna mai prendersi troppo sul serio. Ho solo ben presente che l’arte può davvero innalzarci dalla mediocrità della vita quotidiana e questo è un pensiero che mi accompagna non solo quando lavoro ma anche quando vado a teatro, ad una mostra o ad un concerto di musica classica che io adoro.

D. Qual è l’ esperienza professionale che ti ha dato finora maggiori soddisfazioni?
R. Tante, tantissime, non c’è una in particolare. Le ultime esperienze in cinema sono state affascinanti, mi sono divertito molto ad interpretare Cleante nello spettacolo “L’Avaro”, con Lello Arena per la Regia di Claudio Di Palma. Lo spettacolo ha riscosso un successo enorme ed il prossimo anno lo riprenderemo per un secondo anno di tournee.

D. Che tipo di personaggio e che tipo di spettacolo ti piacerebbe interpretare?
R. In teatro il mio sogno è Amleto. Inerente il cinema mi piacerebbe molto un film in costume.

D. Un attore, un’attrice e un regista con cui ti piacerebbe lavorare quest’anno?
R. Mi piacerebbe lavorare con Roman Polanski. Un sogno.

D. Da quali attori stranieri trai ispirazione e insegnamento?
R. Sicuramente i grandi attori del cinema americano hanno una capacità di entrare nel personaggio impressionante e questo mi affascina. Poi potrei aggiungere che considero, a proposito di Polanski, l’interpretazione di Adrien Brody nel “Pianista” semplicemente straordinaria.

D. Quali qualità deve avere un attore per emergere in questo periodo?
R. Deve essere testardo e determinato. Spesso il nostro è un mondo di clientele e raccomandazioni. Bisogna essere più forti e credere nel proprio potenziale.

D. Nel corso della tua carriera hai mai dovuto scendere a compromessi?
R. No. Fortunatamente non mi è mai capitato. Distinguerei il compromesso dalle pubbliche relazioni e dai buoni rapporti che si coltivano, che nel nostro lavoro sono determinanti.

D. Spesso si sente dire che la maggior parte della gente non apprezza il teatro impegnato. Secondo te è vero?
R. Purtroppo la televisione ha molto diseducato. Tuttavia penso che se un lavoro è ben fatto ed emozionante è sempre vincente

D. La tua carriera è in ascesa: aspiri ad esperienze internazionali?
R. Ovviamente si… è molto difficile.

D. C’è un sogno professionale che non hai ancora realizzato?
R. Si. Tanti. Ad esempio un grande film da protagonista con un grande regista.

D. A cosa ti dedichi nel tuo tempo libero?
R. Alla mia splendida famiglia, mia moglie e il mio bimbo di una anno, Eleonora e Gabriele, e poi lo sport che amo e che pratica a buon livello: il ciclismo.

D. Progetti futuri?
R. Quest’estate un lavoro in teatro con Augusto Zucchi, e una probabile serie tv.

D. Dai un consiglio ai giovani che vogliono intraprendere la tua stessa carriera.
R. Studio, studio, studio e ancora studio. Non si diventa attori facendo un reality o altre robe simili.

A Fabrizio Vona un grosso in bocca al lupo per la sua carriera artistica da parte di tutta la redazione.

Intervista realizzata da Ilaria Solazzo.

“Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata. Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…”

Materiale fornito a titolo completamente gratuito da Ilaria Solazzo e Fabrizio Vona per “Altroverso Magazine” ed “Altroverso Radio”.

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