giuseppe frucella altroversoBiografia: Nato a Esslingen (Germania) nel 1982. Si avvicina alla fotografia 8 anni fa. Quello della fotografia inizia come hobby per diventare pian piano uno stile di vita.

Intervista a Giuseppe Frucella

D. Come è nata in te questa passione per la fotografia? Quando hai iniziato ad appassionarti di fotografia?
R. E’ nata per l’esigenza di trasmettere quello che avevo dentro agli altri. Ho iniziato ad appassionarmi 8 anni fa, quasi per caso quando comprai la mia prima reflex per fare una mostra di paese.

D. A che miti della fotografia prendi spunto? Qual è la tecnica che prediligi? Perché?
R. Joe McNelly. Non uso una tecnica specifica, ma in base alle richieste cerco di usare quella che mi permette di cogliere meglio il tema.

D. Quanto a tua opinione muta il ruolo del fotografo nella società odierna ? Mi riferisco in primis al passaggio dal rullino al digitale e alla semplicità di utilizzo di macchine fotografiche  professionali da parte di tutti  o quasi i soggetti, oltre ovviamente all’abbattimento dei costi.
R. E’ cambiato molto il ruolo del fotografo. Oggi proprio per la vasta gamma di prezzi e corpi macchina tutti possono improvvisarsi fotografi. Anche se per definirsi tali bisogna comunque avere tecnica e conoscenze basilari sulla fotografia.

D. Qual è il tuo scatto migliore? Cosa rappresenta per te? Che tecnica hai utilizzato? Cosa volevi sublimare nell’immagine? Qual era la vera essenza?
R. Diciamo che più che il mio scatto migliore, lo definirei lo scatto che più mi rappresenta. Ho utilizzato la tecnica dell’HDR e ritrae un uomo (nella foto io) su uno scoglio che affaccia sul mare. E sullo sfondo un tramonto. Lo scatto racconta della solitudine dell’uomo nella società di oggi. Perché presi dalla frenesia della quotidianità non ci rendiamo conto che nonostante i mille amici su face book o le “amicizie” lavorative, quando ci soffermiamo e parliamo con la nostra anima in realtà siamo soli.

D. Come dovrebbe iniziare un giovane che si appassiona di fotografia? Cosa dovrebbe fare? Quali sono le mosse giuste da seguire in questo mestiere? Quanto la crisi economica influisce?
R. Sicuramente vista la crisi, acquistando una reflex di fascia bassa per prendere confidenza con questo mondo. Se non si riesce a seguire un corso professionale, (proprio per via della crisi), dovrebbe affiancarsi a qualcuno più esperto per apprendere le basi, seguire forum o gruppi online con i quali confrontarsi.

D. Cos’è per te la fotografia? E Cosa non dovrebbe essere invece?
R. La fotografia è per me l’espressione di ciò che ho interiormente. Non dovrebbe mai essere solo strumento di guadagno.

D. Quanto psicologicamente parlando, uno che svolge la tua professione , deve essere malleabile e riuscire a mettere a proprio agio la persona che si fotografa, cogliendone i tratti salienti?
R. Molto. Ogni persona ha un proprio essere e un proprio vissuto, per cui è il fotografo che deve sempre adattarsi alla persona che ha di fronte.

D. Perché una persona  dovrebbe affidarti i suoi ricordi?
R. Perché cercherei di cogliere al meglio l’emozione che racchiude ogni istante di quel momento.

D. Poniamo l’esempio che ti propongano di  fotografare le nozze di una coppia VIP. Il giorno più bello della loro vita, indimenticabile, dove ogni minimo errore potrebbe rovinare quel clima gioioso e di festa. Tu sai che devi immortalare  quei momenti unici cogliendone l’intensità. Ti senti sempre in grado di farlo? Non ti assale mai la paura di sbagliare?
R. Siamo esseri umani e possiamo sempre sbagliare. Ma al di là della coppia VIP, credo che in qualsiasi caso ci sia sempre un po’ di paura.

D. Oltre alla tua vena artistica nel campo della fotografia sei anche una persona di cuore , quanto  la tua sensibilità dunque, influisce sui tuoi lavori?
R. Nei miei lavori influisce solo il mio modo di essere. È difficile che faccia qualche scatto nel quale non emerga la mia personalità.

D. A cosa ti dedichi nel tuo tempo libero?
R. Alla famiglia.

D. Tra le varie nazioni visitate e fotografate quale porti nel tuo cuore e perché?
R. La Croazia, terra di infinita bellezza.

D. Un tuo sogno nel cassetto è… ?
R. Considerato che al momento sono un fotografo freelance il mio sogno è di aprire uno studio fotografico.

D. Progetti futuri?
R. Un viaggio in India. Un amico è andato qualche mese fa e mi ha fatto scoprire una cultura affascinante che mi piacerebbe immortalare con i miei scatti.

A Giuseppe Frucella un grosso in bocca al lupo per la sua carriera artistica da parte di tutta la redazione.

Intervista realizzata da Ilaria Solazzo.

“Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata.
Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…”

Materiale fornito a titolo completamente gratuito da Ilaria Solazzo e Giuseppe Frucella per “Altroverso Magazine” ed “Altroverso Radio”.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.