alessandro berselli altroversoBiografia: Umorista, scrittore, docente di tecniche della narrazione, inizia la sua attività collaborando
con la rivista “Comix” ed il sito di satira on line “Giuda”, e partecipando al “Maurizio Costanzo show”.
Dal 2003 si dedica a una carriera parallela come romanziere noir. Oltre alle raccolte di racconti “Storie d’amore, di morte e di follia” (Arpanet, 2005) e “Anni zero” (Arpanet, 2012), è autore dei romanzi “Io non sono come voi” (Pendragon, 2007), “Cattivo” (Perdisa Pop, 2009), “Non fare la cosa giusta” (Perdisa Pop, 2010). “Il metodo Crudele” (Pendragon, 2013) e “Anche le scimmie cadono dagli alberi” sanciscono
il suo ritorno all’umorismo caustico e corrosivo degli esordi. Il sito è www.alessandroberselli.it

Oggi ho intervistato per voi di “Altroverso Magazine” Alessandro Berselli.

1) D. Ci racconti un po’ del tuo approccio al mondo della scrittura. Quando e perché hai iniziato a scrivere?
R. Difficile stabilire il momento esatto in cui si è iniziato a scrivere. Così come indagare sulle ragioni, sulle motivazioni e sui perché. Diciamo che a un certo punto ho capito che era un bisogno, un qualcosa che andava fatto. E l’ho assecondato. Scrivere per me è vita. Vuole dire mettere le proprie storie a disposizioni degli altri. E’ un orgasmo, diventi un dispensatore di piacere. Fantastico.

2) D. Moravia, cascasse il mondo, era solito scrivere tutte le mattine, come descriveresti invece il tuo stile? Hai un metodo rigido da rispettare o attendi nel caos della vita un’ispirazione?
R. No. Ho momenti in cui non scrivo nulla e altri nei quali il mio rapporto con la scrittura è bulimico, compulsivo. Non sono disciplinato, tutt’altro. E’ una creatività anarchica. Scrivo quando ne ho voglia. E sono lentissimo.

3) D. Di che cosa non puoi fare a meno mentre ti accingi alla scrittura? Hai qualche curiosità o aneddoto da raccontarci a riguardo?
R. Un bicchiere di vino. Accompagna la scrittura, fa vedere le cose in modo diverso. Una piccola droga per entrare in sintonia con il processo creativo.

4) D. Scrivere ti ha migliorato o peggiorato il percorso di vita? In altre parole, credi che la letteratura ti abbia fornito strumenti migliori per portare in atto i tuoi desideri?
R. Scrivere è già un desiderio, quindi non lo vedrei tanto come un mezzo, quanto come un obiettivo. Se sogni di fare qualcosa di artistico, arrivare a coronare quel sogno hai già raggiunto il tuo target.

5) D. Quanto c’è di autobiografico in quello che scrivi?
R. Sempre meno. Le prime cose che mettevo giù erano quasi dei bilanci esistenziali, adesso mi interessa la storia, lo stile, creare personaggi. Non scrivo più per raccontare me stesso. Scrivo per inventare storie e divertirmi. E’ diventato un piacere fine a se stesso, non più una seduta di autoanalisi.

6) D. In che modo costruisci i tuoi libri, quali passi segui per arrivare alla stesura finale?
R. Nessuno. Definisco alcune tracce iniziali, tipo caratterizzazione del personaggio, il punto di partenza, e poi lascio che la storia vada avanti. Non mi piace stabilire tutto a priori. Meglio lasciare che sia la storia a dominarti, a suggerirti le evoluzioni.

7) D. Spesso ci si lamenta che oggi si legge troppo poco. Fra videogiochi, televisione e internet si ha sempre meno tempo per la lettura. Quale è il tuo pensiero sui lettori di oggi?
R. Leggiamo poco e leggiamo male. Siamo poco curiosi, ci limitiamo a leggere quello che altri ci segnalano, il che si traduce con un centinaio di libri che da soli diventano il settanta per cento del mercato. Non abbiamo la meraviglia di entrare in una libreria e cercare autonomamente i nostri libri. Peccato

8) D. Qual è l’errore più ricorrente che compiono gli scrittori e gli aspiranti? Sulla base della tua esperienza, quali consigli ti senti di dare a un esordiente?
R. Credere che scrivere bene e raccontare storie siano la stessa cosa. Non è così. La scrittura non è soltanto un esercizio di stile. E’ passione, cuore, e soprattutto emozioni che bisogna riuscire a fare provare al lettore. Non limitarci a cercare belle parole, ma parole che facciano vibrare.

9) D. Quali sono i libri che ti hanno dato la spinta necessaria per affrontare il mondo della letteratura dalla parte dell’autore?
R. Tanti. Diversissimi. In linea di massima preferisco gli scrittori americani, gli italiani li trovo un po’ noiosi. E datati. Leggo trentenni che sembrano dei vecchi a livello stilistico. Non vedo nulla di nuovo.

10 ) D. C’è chi dice che nella vita le cose arrivano sempre troppo tardi o troppo presto. Accade anche a te?
R. A volte. La scrittura importante per esempio è arrivata tardissimo, a quarant’anni. Ma va bene così. Ho avuto tempo di maturare e di arrivare a strutturare un mio stile.

11) D. Tra i tanti libri da te pubblicati fino ad oggi a quale sei più legato? Perché?
R. Due. NON FARE LA COSA GIUSTA perché è il più personale. E il nuovo in uscita ANCHE LE SCIMMIE CADONO DAGLI ALBERI che uscirà a luglio per PIEMME perché è quello che mi ha consentito di entrare nell’editoria importante.

12) D. Hai un sogno nel cassetto?
R. Continuare a scrivere. Raccontando quello che voglio raccontare senza gabbie o imposizioni. La libertà artistica.

13) D. Progetti per il futuro: scrivere per te, scrivere per altri. In che misura?
R. Per me. Ma anche per il cinema. Adoro il dialogo, la scrittura per immagini.

14) D. Hai già un’idea per il prossimo libro?
R. Lo sto finendo in questi giorni. Torno a un tema a me molto caro, l’adolescenza. La difficoltà di diventare grandi, di rapportarsi con gli adulti. Ma con una scrittura più divertita, sullo stile di ANCHE LE SCIMMIE…

15) D. Progetti futuri?
R. Tanti. Tutti da definire.

Ad Alessandro Berselli un grosso in bocca al lupo per la sua carriera da parte di tutta la redazione.

Intervista realizzata da Ilaria Solazzo.

“Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata. Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…”

Materiale fornito a titolo completamente gratuito da Ilaria Solazzo ed Alessandro Berselli per “Altroverso Magazine” ed “Altroverso Radio”.

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